Twitter e la trasparenza degli algoritmi

La scorsa domenica la “top ten” degli argomenti più discussi su twitter è stata invasa da temi come “ti piacerebbe vivere a bari”: da una prima analisi sembra che a far salire questa frase e altre tra i primi dieci argomenti abbiano contribuito profili di utenti falsi, aperti su twitter poche ore prima: hanno inviato messaggi in inglese con le parole poi entrate nei “trending topic”. Gli account sembrano reali: hanno nomi verosimili, immagini verosimili. Ma a uno sguardo più attento rivelano che sono stati aperti poche ore o pochi giorni prima, e non hanno quasi mai contatti con altri (“follower”, “following”).
È una caso che dimostra come sia possibile modificare la top ten attraverso un’ondata di messaggi che contengono le parole chiave desiderate. E rivela anche, però, quanto possa essere facile osservare le manipolazioni su twitter rispetto ad altri social network e ai motori di ricerca. Dopo i recenti cambiamenti Facebook ha più spazi per mostrare ai suoi utenti i messaggi dei loro “amici”, ma vengono scelti dal suo algoritmo: non tutti gli “aggiornamenti di status” compaiono, infatti, nel flusso di notizie. Anche Google negli anni più volte ha affrontato tentantivi di alterare i suoi risultati di ricerca in modo non trasparente. Un libro pubblicato di recente, “The filter bubble”, segnala che occorre consapevolezza nella valutazione di algoritmi in grado di decidere la rilevanza delle informazioni che arrivano nella propria “bolla” quotidiana.

(image credits: twitter)

Una Risposta to “Twitter e la trasparenza degli algoritmi”

  1. Twitter e i trending topic impazziti: cosa è successo? : Quotidiano Online Says:

    […] 7 mila citazioni negli Stati Uniti. E questo sarebbe avvenuto anche grazie alla creazione di account falsi, che solitamente aiutano a portare in alto un argomento. Il fatto che questi utenti si fossero […]

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